giovedì 27 dicembre 2007

CI VEDIAMO L'ANNO PROSSIMO

Questo è con tutta probabilità l'ultimo post dell'anno.
Sportivamente parlando, è stato come sempre entusiasmante. Su tutto l'inaugurazione della nuova palestra del GSO, il 17 Marzo, grande momento di festa e culmine di 7 anni di lavoro e di impegno. E poi l'esperienza a Valencia all'America's Cup, il record di 20 gol nel campionato Eccellenza, la Juve che ritorna in Serie A, l'acquisto della mia prima bici da corsa e il bellissimo giro dei quattro passi del Sellaronda, di nuovo allenatore della scuola calcio, le elezioni (e che finale!) a Cernusco,...e chissà quante cose sto dimenticando. Anche questa è andata.
Buon anno!
e.

lunedì 17 dicembre 2007

PARTE LA CONSULTA DELLO SPORT A CERNUSCO

(Questo è una parte di un articolo-intervista che ho scritto per "Nuova Voce Amica" di Dicembre 2007).

Fin dallo scorso anno, la Polisportiva GSO Paolo VI si è fatta promotrice, insieme ad altre Associazioni Sportive Cernuschesi e con il fondamentale impulso di Roberto Ambrosoni dell’Atletica Cernusco, della creazione di un Coordinamento delle Società Sportive Cernsuchesi che potesse meglio rappresentare, nei confronti dell’Amministrazione Comunale di qualsiasi appartenenza politica, le esigenze delle Società stesse in termini di: impiantistica sportiva, partecipazione alle scelte di politica sportiva della città, diffusione della “cultura sportiva”, promozione dell’attività sportiva, formazione di atleti e dirigenti.
Dopo alcuni mesi di discussione, questo Coordinamento ha visto ufficialmente la luce all’inizio del 2007 e il GSO Paolo VI è stato tra le Associazioni Cernuschesi prime firmatarie del regolamento che disciplina l’attività di questo organo.
Uno dei primi obiettivi che il Coordinamento si è posto è stato quello di sensibilizzare prima i vari candidati sindaci – le elezioni comunali erano alle porte – e poi la nuova maggioranza eletta, alla creazione di una Consulta dello Sport che potesse coinvolgere le “persone di sport” impegnate a vario titolo sul nostro territorio in un compito di riflessione e progettazione dello sport Cernuschese, offrendo all’Amministrazione stessa spunti di sviluppo in tal senso.
Da qualche settimana qualcosa si è mosso. Claudio Gargantini, già socio fondatore del GSO e attuale allenatore della squadra Allievi del settore calcio della nostra polisportiva, ha ricevuto - in qualità di Consigliere Comunale – l’incarico da parte del Sindaco di Cernusco per la costituzione della Consulta dello Sport. Cogliamo allora l’occasione per sottoporgli alcune domande su questo suo incarico, per meglio comprenderne il senso e le modalità d’attuazione, anche per capire quale ruolo potranno giocare le Associazioni Sportive Cernuschesi – e quindi anche il GSO – in questo ambito.


Innanzitutto, cos'è in generale una Consulta dello Sport e quale visione dello sport sottintende?


La Consulta dello sport è il luogo della democrazia sportiva partecipata. Questa amministrazione vuole costruire un clima di corresponsabilità e condivisione tra l’amministrazione comunale e il mondo dello sport. Cernusco è ricca di società sportive e di persone che fanno sport sia in modo agonistico che amatoriale. Esiste una vitalità sportiva che prescinde dalle coloriture politiche delle varie amministrazioni.
Riteniamo che lo sport debba essere al servizio della persona e che la politica debba esserlo dello sport.
Lo sport ha in se forti valori educativi e sociali, di tutela della salute, di formazione e di crescita civile, di conoscenza del proprio corpo, di rispetto dell’avversario e delle regole.
Educare attraverso il movimento significa favorire lo sviluppo equilibrato della personalità di ciascun individuo-atleta attraverso il mezzo della pratica sportiva. Anche il raggiungimento del risultato mette in moto parecchi input nella crescita personale e sociale.
Sono tutti aspetti che viviamo nella nostra attività sportiva anche se non sempre li riconosciamo evidenti.



In particolare per Cernusco, quale Consulta dello Sport immagini e speri di poter costituire?

Se lo sport esprime gli aspetti richiamati sopra, la Consulta dovrà contenere la rappresentatività di tutte queste istanze attraverso la partecipazione dei soggetti che le rappresentano. Solo in questo modo sarà una Consulta qualificata nella promozione sportiva a 360 gradi. Il mio impegno andrà in questa direzione, contattando e sollecitando tutte le realtà sportive presenti sul territorio a partecipare alla creazione della Consulta.


Chi farà parte della Consulta? Quali saranno gli obiettivi?


Le modalità di rappresentanza saranno decise insieme, attraverso la stesura del Regolamento della Consulta. Con proporzioni differenziate sarà necessario avere la rappresentanza delle società sportive, della medicina sportiva, delle istituzioni scolastiche e delle associazioni che si occupano di disabilità. Tutto ciò che insieme riterremmo utile e necessario sarà giustamente rappresentato.
A gennaio un incontro pubblico con contributi qualificati servirà a indicare la direzione verso cui vogliamo andare. In questi due mesi sono parecchi gli elementi che ho raccolto per meglio fotografare la nuova realtà sportiva cernuschese.
Una realtà ricca nella propria specificità che grazie a un organismo come la Consulta potrà migliorare in efficienza e in efficacia.
Invito tutti a farmi pervenire suggerimenti o considerazioni scrivendo a consulta.sport@comune.cernuscosulnaviglio.mi.it" Il rischio da molti evocato è quello di costituire un ambito di “chiacchiere” senza poi la possibilità di concretizzarle in atti operativi…


Cosa è chiesto ai gruppi sportivi degli oratori di Cernusco, così attivi e capaci di coinvolgere diverse centinaia di ragazzi e ragazze, rispetto a questa iniziativa?

Gli oratori in questi ultimi anni hanno avuto un’esplosione di partecipazione sia di atleti che di volontariato. Anche la proposta oratoriana è una risposta adeguata alle esigenza del fare sport oggi. È una proposta in cui sono presenti parecchi valori educativi e sociali richiamati sopra. Ho notato che l’oratorio crede nello sport come strumento educativo proprio grazie alle dinamiche insite nella pratica sportiva che aiutano a formare la persona umana. Complimenti per il lavoro fin qui svolto e per quello a venire.
A livello personale posso dire che è anche grazie all’esperienza vissuta in oratorio e in particolare nel GSO che sono giunto a questo incarico.
Voglio onorare questo incarico con la passione e con l’entusiasmo che dall’inizio ha contraddistinto questa mia nuova esperienza politica.


giovedì 13 dicembre 2007

11.676esimo

Non ho mai partecipato a petizioni on-line o cose simili, anche sportive, ma questa volta l'ho fatto per una cosa extra-sportiva. Per quanto mi riguarda non era un gesto contro nessuno, ma mi sembrava giusto dare un segno di sostegno all'indignazione pubblica sul tema "morti sul lavoro". L'idea che un papà o un figlio possano uscire di casa la mattina salutando la propria famiglia per andare a fare il prorpio dovere e non fare più ritorno a casa la sera credo sia una delle immagini più disumane che possano esistere.
Non ho soluzioni e non conosco il settore, leggo che le leggi esistono già e che è solo una questione di rispettarle e farle rispettare. Mi fido di questa visione degli esperti, chiedo che succeda davvero.
Eccomi così numero 11.676esimo, tra l'11.675esimo Antonio Ventressa di Roma e l'11.677esima Alessandra Fantechi di Firenze di questa petizione per la sicurezza sul lavoro lanciata da repubblica.it. Ad oggi sono 30.478 firmatari.

giovedì 6 dicembre 2007

DA MARZIANI A PRECURSORI

Per chi ha a che fare con il calcio giovanile - non tutto, certo, ma buona parte di esso - e in particolare, per quanto mi riguarda, con la realtà del CSI, il terzo tempo non è una novità. La consuetudine di salutare dopo la partita la squadra e gli allenatori avversari o l'accoglienza che è fatta anche di una merenda insieme preparata dalle mamme alla fine della partita sono solo alcuni dei gesti che gli allenatori e dirigenti della Polisportiva GSO - è la società di cui sono presidente - si impegnano a mettere in pratica con i propri ragazzi. Certo, quando si perde è tutto più difficile, ma è anche più bello compiere il gesto di sportività: troppo comodo farlo da plurivincitori medagliati osannati.
Il dibattito di questi giorni sul terzo tempo imposto alla Serie A dalla Lega calcio e i vari distinguo ("non dovrebbe essere obbligatorio", " dopo una sconfitta già siamo incazzati....") è dunque molto deprimente perchè esprime davvero la ritrosia a mettersi in discussione, a svelenire dibattiti, a dare l'esempio concreto e non solo a parole. In questo momento la Serie A sembra - per tornare all'esempio delle squadre giovanile - il bambino della nostra squadra molto forte ma un po' indisciplinato che, alla fine della partita, deve essere richiamato e rincorso perchè si fermi con i compagni a farlo davvero il terzo tempo. Forse non sarà sincero, forse l'obbligatorietà è per il suo gesto un po' mortificante, ma certo è educativo che lo faccia insieme ai suoi compagni. Ma una cosa è bella: che sempre di più i marziani sono quelli della Serie A.

venerdì 30 novembre 2007

UN MITO DI PASSAGGIO A MILANO

Sul finire dei '70 - inizio '80, la possibilità di vedere in TV i grandi atleti stranieri, soprattutto americani, era relegata ai soli grandi eventi come le Olimpiadi o i Mondiali: Eurosport sarebbe nata solo nel 1989! Già una partita di Coppa Euroepa era un evento, figuriamoci per conoscere le imprese di campioni di atletica!
Anche per questo il mito diventava leggenda e leggenda fu davvero Edwin Moses, atleta statunitense, due medaglie d'oro olimpiche a Montreal 1976 e Los Angeles 1984 (a Mosca 1980 gli USA non parteciparono), per 4 volte recordman di specialità, capace di infilare la serie record di 122 vittorie consecutive nella sua specialità: i 400 metri ostacoli.
La leggenda, oltre che dai numeri, era data dal fatto che Moses era l'unico a correre da un ostacolo all'altro con soli 13 passi, anzichè i canonici 14, rendendo la sua azione atletica fantastica e noi piccoli spettatori televisivi concentrati a contare la sua falcata, ostacolo dopo ostacolo.
I giornali della scorsa settimana hanno raccontato del suo passaggio a Milano per presentare l'iniziativa italiana della Fondazione Laureus - di cui è presidente - e che ha lo scopo di fare dello sport uno strumento di cambiamento sociale: in Italia, in particolare, la Fondazione realizzerà un progetto di integrazione attraverso lo sport per ragazzi dai 6 ai 18 anni, provenienti da realtà di disagio sociale. Edwin Moses, un mito anche da "pensionato".

venerdì 9 novembre 2007

LA SOLITA FIERA ALL'ITALIANA


Scrivo in diretta dall'EICMA, fiera del Ciclo e Motociclo a Milano. Premetto che la fiera è bellissima, hanno montato addirittura un velodromo, domattina ci sarà una gara internazionale di Supercross, si possono incontrare tantissimi campioni (ho appena parlato con il grandissimo Paolo Bettini allo stand Sidi, Cairoli stava per arrivare, ho salutato Melandri allo stand Nolan), le aziende espongono il meglio dei loro prodotti. Insomma, per gli appassionati una bella opportunità per respireare aria di sport.
Detto e premesso questo, è assolutamente impossibile alla fiera della città commercialmente più importante di un paese industrializzato occidentale impiegare 2 ore di orologio in auto per accedere ad un parcheggio remoto in mezzo ad un prato, senza segnalazioni di sorta lungo la strada, con pochi addetti al traffico solo in prossimità dell'ingresso. Oppure rimanere bloccati nel parcheggio multipiano per ore prima di uscire la sera, al termine della fiera (testimonianza raccolta da un arrabbiatissimo operatore presente in Fiera).
E' possibile che dopo 3 anni dall'inaugurazione non siano ancora teminati i lavori per le infrastrutture stradali e non sia ancora a punto il piano organizzativo di accesso?
La solita fiera all'italiana.

LA CONSULTA DELLO SPORT IN RADIO

PERSONA E CITTA'
MERCOLEDI 14 NOVEMBRE 2007 ore 19-20


Su Radio Cernusco Stereo fm 93.9 o http://www.rcs939.it/
Partecipa allo 02.9231751 o diretta@rcs939.it


LA CONSULTA DELLO SPORT
L'assegnazione della delega per la creazione della Consulta dello Sport a Cernusco è l'occasione per riflettere sulla situazione dello sport nella nostra città, sulle attese dei protagonisti dello sport e sulle prospettive che apre questo strumento di partecipazione.

Ne parliamo con :
Maurizio Magistrelli, Assessore all’Educazione, Sport e Politiche Giovanili del comune di Cernusco sul Naviglio
Claudio Gargantini - Consigliere Comunale della "Margherita", Delegato per la Consulta dello Sport;
Ciro Angrisano - Consigliere Comunale della "Lista Cassamagnaghi", già Assessore allo Sport nella precedente legislatura;
Adolfo Rota - Ultimo Presidente della Consulta dello Sport di Cernusco negli anni 80/90;
Roberto Ambrosoni - Portavoce del Coordinamento delle Associazioni Sportive Cernuschesi.

Conduce in studio: Ermanno Zacchetti

mercoledì 7 novembre 2007

NOI CHE ABBIAMO VISTO GENOVA

Ho visitato oggi per la prima volta un'azienda genovese che produce abbigliamento per velisti e sportwear. Si chiama SLAM (www.slam.com) e ne scrivo perchè nel corso dell'incontro hanno usato spesso la parola "entusiasmo" per esprimere un momento di grande crescita. Così inizia la loro presentazione: "Stanchi di essere infreddoliti, bagnati e scottati dal sole, un gruppo di amici, appassionati di vela, decide nel 1979 di concepire, testare e vendere abbigliamento sportivo tecnicamente in grado di aumentare il comfort e le performance dei velisti". Oggi sono una realtà con 142 dipendenti, 40 flagship stores e 1.200.000 capi venduti all'anno in 24 nazioni. Russell Coutts, 3 volte vincitore dell'America's Cup, è il loro testimonial. Tra tante storie di crisi aziendali in cui spesso mi imbatto girando l'italia delle piccole-medie imprese, dei marchi storici e delle famiglie imprenditoriali, loro mi sono sembrati una bella realtà e la loro ventata positiva mi ha fatto piacere.
Arrivando alla loro azienda, noi che abbiamo visto Genova ci siamo imbattuti nel classico degrado del territorio della periferia, che a Genova - uscita dell'autostrada Genova Est, risalendo spalle al mare verso l'interno, o riscendendo verso Genova Brignole - mi appare ogni volta sempre peggiore (è un'impressione personale, in attesa di smentita), così quanto invece è diventato molto più bello il porto, il centro. Un campo nomadi, stretto tra capannoni industriali e superstrada, confermava le preoccupazioni italiche di questi giorni, con persone perennemente in attesa, ferme sul borso della strada, tra copertoni divelti e macchine smontate.
La fotografia dell'Italia del 2000, con la testa in Europa e i piedi nella periferia delle proprie città, per noi che abbiamo visto Genova.

martedì 6 novembre 2007

RIFLESSIONI SU PECHINO 2008

Lavoro su Pechino 2008 praticamente dal giorno in cui si è chiuso Torino 2006: Eurosport è infatti Official Broadcaster dei Giochi Olimpici almeno fino all'edizione di Londra 2012.
Perchè la prossima Olimpiade si svolgerà a Pechino credo sia chiaro a tutti. E' l'incontro di due esigenze uguali e complementari: quella del governo cinese di mostrarsi al mondo, di accreditarsi presso la comunità internazionale; quella del ricco occidente di aprire un mercato grandissimo, dove esportare, vendere, comunicare. Sport ancora una volta come strumento straordinario di visibilità e di business.
Proprio per questo sostegno doppio, mi sembra ipocrita da parte della comunità occidentale riflettere ora sull'opportunità di boicottare la Cina (violazione dei diritti umani, oppressione del popolo tibetano, sostegno economico alla giunta birmana) attraverso i suoi Giochi, quasi che questi siano capitati in Cina non per (anche) decisione dell'Occidente stesso.
Ipocrisia che appare ancora più grande pensando che tra tutte le forme possibili di boicottaggio attuabili - verso l'importazione dei prodotti "made in Cina", per esempio - solo quella sportiva appare degna di riflessione, consapevoli che un boicottaggio sui prodotti bloccherebbe di fatto l'economia internazionale. E poi, da quale pulpito arriva la condanna alla violazione dei diritti umani? Dalla Guerra in Iraq? Da Guantanamo? Da dove?
Personalmente condivido la proposta di non boicottare i Giochi Olimpici (su questa posizione sono nientemeno che in compagnia del Dalai Lama) ma far sì che questa straordinaria apertura al Mondo della Cina possa permettere circolazione di idee, contaminazione, curiosità identitaria reciproca. Come avvenne per l'Europa dell'Est negli anni '80, quando furono prima di tutto le idee i semi che fecero cambiare un mondo intero.
(Per un approfondimento vedi anche R2 di oggi a firma di Federico Rampini)

venerdì 2 novembre 2007

GUIRLANDE D'HONNEUR PER WATTS

Si è chiusa ieri, con la cerimonia di premiazione a Palazzo Marino a Milano, la 25esima edizione di "Sport movies & TV - Milano International FICTS Festival". Sono stati 6 giorni intensi di proiezioni, meetings, esibizioni, workshop.
Anche quest'anno Eurosport è stata premiata: il programma WATTS, infatti, ha ricevuto la "Guirlande d'honneur" per la sezione "Trasmissioni TV sportive - sport di squadra" (nella foto sono con due colleghi di Eurosport Parigi e con il Presidente della FICS, prof. Ascani; Sophie, la ragazza bionda, è la producer del programma). Per chi non lo sapesse lo scopo principale della FICTS (Federation Internationale Cinema Television Sportifs) è quello di promuovere i valori, l'Olimpismo, la funzione etica e culturale del Movimento sportivo attraverso due mezzi di comunicazione di massa quali la televisione e il cinema. A mio giudizio, la migliore produzione è stata quella realizzata dal Comitato Olimpico Giordano (c'era addirittura il Principe Feisal Al Hussein a ritirare il premio per la sezione "Social Advertising") intitolata "Peace through sport". E' inserita nel più ampio progetto - ideato proprio dal Principe - di usare lo sport per rispondere alla domanda del mondo di maggiore tolleranza e comprensione tra le comunità in guerra, che a loro volta si impegnereanno a favore della pace. La pace attraverso lo sport - così recita l'introduzione del filmato - unirà i giovani di diverse comunità nel mondo e li formerà per imparare ad utilizzare lo sport come mezzo di unione tra fazioni diverse. Il primo campo di allenamento legato a questo progetto ha avuto luogo ad Amman dal 21 al 31 ottobre.

mercoledì 31 ottobre 2007

PENDOLARI MI-RO-MI

I voli Milano-Roma (e viceversa) infrasettimanali, soprattutto nell'eccezione "prima mattina - serata", sono dei veri e propri viaggi di manager pendolari, molto manager snob, poco pendolari nell'eccezione più popolare e metropolitana.
Le due cose combinate propongono caricature di manager rampanti e affermati uomini d'azienda stile "non devo chiedere mai", purtroppo nemmeno "permesso" negli stretti passaggi della cabina dell'aereo. Oppure stile "non devo aspettare mai", nemmeno a salire sull'aereo e a sedermi se il posto assegnato non è vicino il finestrino ma giusto all'inizio della fila. Oppure stile "non sa chi sono io", per saltare una coda o salire sul pulman che porta dall'aeroporto all'aereo e viceversa e piazzarsi davanti alla porta - per essere tra i primi a scendere, quasi che l'aereo possa partire senza qualche passeggero.
E' una divagazione, figlia di una giornata - quella di oggi - passata sulla tratta Milano/Roma/Milano, anch'io pendolare post-moderno, a volte nauseato dall'italiano medio (ma spesso, purtroppo, up-market) che porta la propria maleducazione anche nei cieli d'Italia.

martedì 30 ottobre 2007

BRAZIL 2014

La notizia dell'assegnazione dei Mondiali di calcio al Brasile per l'edizione del 2014 mi coglie mentre scollino sotto la neve con la mia macchina il passo del Foscagno. Contrappasso sportivo e temporale.
Un Mondiale che si gioca in Brasile è come fare una convention di petrolieri in Arabia Saudita, dare appuntamento a tutti i pinguini del mondo al Polo Nord, riportare un professore di storia indietro nel tempo all'epoca dei Greci e dei Romani. E' il calcio che torna non dove è nato ma dove è diventato spettacolo e passione, dove si è intrecciato con la vita - spesso fatta di povertà, dove ha fatto nascere campioni entrati nei sogni e nell'immaginario di appassionati di tutto il mondo.
L'unico mondiale in Brasile è fatto fino ad oggi di giornali dell'epoca, di racconti alla radio. E' la tragedia del Maracanà, 16 Luglio 1950, Brasile - Uruguay 1-2. E' il gol del vantaggio di Ghiggia a 9 minuti dalla fine della partita. E' il capitano dell'Uruguay Obdulio Varela che alza la Coppa davanti a 150.000 tifosi brasiliani ammutoliti. E' la cronaca che diventa storia e poi leggenda e poi letteratura. E' un racconto di Osvaldo Soriano. Fùtbol. Allo stato puro.

giovedì 25 ottobre 2007

MODENA SKIPASS

Si svolgerà anche quest'anno a Modena - dall'1 al 4 Novembre - SKIPASS (www.skipass.it), XIV Salone del turismo, degli sport invernali e del freestyle. Ci sono stato lo scorso anno e mi aveva impressionato il gran numero di persone presenti e la loro giovane età, segno di una vitalità del settore non secondaria. I numeri parlano chiaro in tal senso (fonte La Gazzetta dello Sport): 6 milioni di turisti scelgono la montagna ogni inverno, 2.450.000 di loro sono praticanti di discipline invernali (2 milioni per lo sci, 450.000 per lo snowboard). Il fatturato diretto creato dalla stagione invernale è di 3,9 miliardi di euro, con un indotto complessivo di 12,3 miliardi. E se si pensa alla montagna in generale (estate + inverno), il turismo montano rappresenta l'11% dell'intero fatturato turistico italiano, con 243 milioni di presenze.
Eppure.
Eppure la Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) è riuscita a organizzare la propria attività quest'anno solo grazie al prestito di 3 milioni di euro da parte del CONI, visto che il bilancio è passato da un positivo di 2.159.000 euro del 1995 a un negativo di 835.600 euro del 2006, con il fondo negativo di 3.700.000 euro nel 2004, in piena preparazione verso le Olimpiadi di Torino.
Una delle colpe, come spesso accade, è appioppata dai protagonisti alla TV, o meglio alla non-presenza della TV (sempre su Gazzetta): "Basta con tutto quel calcio in TV" è la sentenza di Giorgio Rocca. "Non mancano gli appassionati, manca la TV che non fa vedere le nostre gare" aggiunge Sabina Valbusa.
Se mi è permesso un dato, segnalo che su Eurosport - che ogni anno dedica oltre oltre 600 ore di trasmissione agli eventi sportivi invernali - sono stai 143 milioni gli europei che la scorsa stagione hanno visto almeno un evento di wintersports.
Dando per scontato il solito discorso sul ruolo in Italia della TV pubblica, chiudo allora con il rilievo mosso da Vittorio Tallia (Presidente del Pool che fornisce il materiale tecnico agli atleti) che commenta: "A chi finanzia lo sci serve più professionalità da parte della Federazione". O delle Federazioni, visto che solo l'Austria se la passa bene (ma da anni ha lavorato sul marketing), mentre la Germania è sull'orlo del fallimento e la Norvegia, la Francia e la Svizzera l'hanno evitato qualche anno fa.

mercoledì 24 ottobre 2007

LONDRA, DAL FINESTRINO DI UN TAXI

Londra vista così, dal finestrino di un taxi, è qualcosa di bello e irraggiungibile. Toccata e fuga al 125 di Shaftesburry Avenue dove c'è la sede di Yahoo! Europe, volo delle 7.40 da Linate, ritorno a Linate alle 23.00 (sul volo Alitalia pieno solo per meno della metà dei posti di pendolari paneuropei assonnati...). In pratica, una mazzata, con l'aggiunta di non poter vedere la città per bene.
Londra dal finestrino di un taxi è il centro stracolmo di gente che aspetta autobus, bici (da corsa!) di impiegati che vanno e vengono dal loro posto di lavoro, è l'Heatrow Express pulito e in perfetto orario da Paddington Station nonstante stiano girando sul binario uno spot pubblicitario, è un buonissimo muffin ai mirtilli con nel centro la crema di mirtilli (ma che buono era! Peccato per il caffè lunghissimo...). La gente a Londra si ammassa, crea "mondo", un po' come a New York; a Parigi - forse per questi viali larghissimi e lunghissimi, la gente si muove e si disperde. L'ho già scritto una volta: a Parigi la gente è francese o turista, a Londra è internazionale.
Harrods costringe in un angolo la festa delle zucche e i suoi commessi già addobbano il negozio - distaccamento aeroportuale dei celebri magazzini - con festoni e alberi: il Natale è alle porte e promette vendite certamente più impolrtanti della festa di maghi e streghe!

lunedì 22 ottobre 2007

GOLDEN SKATE AWARDS

Sabato sera scorso ero al Forum di Assago (come dice Dario de Stefanis, il Palavela di Torino è tutta un'altra cosa...) ad assistere alla prima edizione del Golden Skate Awards, manifestazione di pattinaggio su ghiaccio che offriva l'esibizione dei migliori atleti mondiali di questa disciplina. Eurosport è media partner e dedicherà all'evento 2 ore di programmazione giovedì 1 Novembre a partire dalle 18.15. Sabato sera il Forum era esaurito (biglietti dai 33 euro dell'ultimo anello agli 88 euro del parterre, nemmeno poco...) e lo spettacolo - forse un po' troppo lungo nello svolgimento - è stato certamente all'altezza.
Dopo le Olimpiadi di Torino il pattinaggio ha ormai sfondato la barriera dello sport per approdare nell'area dell'intrattenimento: il programma "Pattinando sotto le stelle" su Rai ne è stato l'esempio. In effetti la presenza anche a Milano di un vasto pubblico di famiglie e di donne sugli spalti (su Eurosport - tv tradizionalmente maschile - il target è addirittura oltre 65% femminile) conferma questa impressione, spalancando ancora di più al pattinaggio l'ampia platea extra-sportiva.
Tornando all'evento del Forum, malgrado l'ovazione sia stata riservata alla nostra (e testimonial Lancia) Carolina Kostner (ma poi emozionata e sdraiata sul ghiaccio per due volte), il mio preferito è stato come sempre l'oro olimpico Evgeni Plushenko, made in Russia. Premio alla carriera al duo Fusarpoli-Margaglio, che certo pagano gli anni di gloria ormai alle spalle.

venerdì 19 ottobre 2007

NO NORMAL SPORT IN ABNORMAL SOCIETY


Scrive bene oggi Maurizio Ricci su La Repubblica, "in tutto il mondo lo sport è anche politica, ma solo in Sudafrica uno sport - il rugby - è anzitutto politica". In tutte le nazioni lo sport è identità nazionale - lo sappiamo bene noi da italiani, da Bartali che scongiura una guerra civile in Italia vincendo inaspettatamente il Tour de France a Cannavaro che alza la Coppa del Mondo a Berlino contro tutti.

Per anni il rugby è stato in Sudafrica lo sport degli Afrikaner: 2 milioni di bianchi arroccati nel loro isolamento da dominatori e 44 milioni tra meticci (4) e neri (40) sistematicamente fuori dai campi di gioco, dalle squadre importanti, dalla nazionali. E si sa, giocare a rugby sui sassi e non sui prati verdi non è il massimo della vita.

Questo weekend si gioca in Francia la finale del Campionato del Mondo di Rugby: Inghilterra - Sudafrica. Sono passati 12 anni dal 1995 quando una vittoria - quella del Sudafrica ancora dei bianchi ma finalmente contaminato da 1 nero, contro la temibile Nuova Zelanda - unì un popolo, con quella coppa consegnata a Johannesburg dal Presidente Mandela con la maglia della nazionale regalatagli dal Capitano Francois Pienaar.

Domani due neri insieme a 13 bianchi tenteranno di riportare nel continente africano la coppa, consapevoli che anche questa volta una palla, ovale o rotonda che sia, peserà idealmente molto di più del solito, sospinta da 44 milioni di persone. Saranno loro - i due "colorati" - l'arma in più del Sudafrica, con la loro corsa, la loro velocità, la loro forza: i bianchi sudafricani giocheranno per loro. Per confermare definitivamente che "No normal sport in an abnormal society", non può esistere uno sport normale in una società anormale (motto dell'African National Congress nel 1995 contro l'apartheid nello sport).

mercoledì 17 ottobre 2007

RALLY DI SANREMO


Si è svolto qualche settimana fa il Rally di Sanremo. Per chi era ragazzo tra gli anni 70 e gli anni 80, questo era - in Italia - IL rally, unica tappa italiana del Campionato Mondiale che portava in Liguria qualcosa come 100.000 appassionati. Da qualche anno il Mondiale è accolto in Italia dalla Sardegna, che in questo momento si può permettere di coprire gli alti costi organizzativi. Il pubblico - anche perchè un'isola è sempre più disagevole da raggiungere - non è ai livelli del Sanremo che fu. Sanremo non ha voluto, però, far morire il suo rally. Sono ripartiti da zero ma con l'entusiasmo di sempre e l'esperienza di 49 edizioni alle spalle. Proprio ieri ho incontrato il Presidente dell'ACI di Sanremo, l'Architetto Sergio Maiga, che insieme alla figlia Nicol e ad altri appassionati non si è dato per vinto e sta riportando Sanremo ai fasti che furono: appunto qualche settimana fa si è corsa a Sanremo la tappa italiana dell'IRC - International Rally Challenge. Creato da Eurosport, l'IRC ha già coinvolto tante case automobilistiche - corre anche il Team Abarth della Fiat - e appassionato tanti fans: 30.000 per la gara in Liguria. L'anno prossimo - dovrebbe essere ancora l'ultimo weekend di Settembre - sarà la 50esima edizione del Sanremo: stanno davvero preparando le cose in grande.
Finale sulla qualità della vita dopo la visita ieri in Liguria: che bello sarebbe lavorare lì invece che a Milano...

lunedì 15 ottobre 2007

BLOG ACTION DAY: SPORT E AMBIENTE

Oggi 15 ottobre 2007, milioni di blogger in tutto il mondo si uniranno per focalizzare l'attenzione di ognuno su una sola, importante problematica: l'ambiente. Ogni blogger che aderisce a questo Blog Action Day scrive un articolo sull'ambiente, in modo del tutto personale e collegato all'argomento del suo blog. Lo scopo è far parlare tutti di come costruire un futuro migliore.

Quest'anno la livrea della scuderia Honda nel Mondiale di F1 - che si concluderà in Brasile il prossimo weekend - era davvero particolare: raffigurava l'immagine della Terra al posto della pubblicità e dei logo degli sponsor. E' stata ovviamente prima di tutto un'operazione di marketing, dettata sia dalle nuove regole sugli sponsor del mondo del tabacco che erano soliti ricoprire e colorare le auto da corsa, sia dal "tema ambientalista" che è tornato prepotentemente di moda. Operazioni marketing di questo tipo - seppure idealmente positive - sono sempre un po' al limite: sono infatti anche il tentativo di "ripulire" l'immagine di un'azienda che di mestiere fa auto inquinanti con un'operazione che esprime la preoccupazione per l'inquinamento stesso. E' la stessa perplessità che avevo letto in una ricerca nella sponsorizzazione da parte di Mc Donalds dei Giochi Olimpici: un'azienda che per mestiere fa cibi tendenzialmente "ingrassanti" che sponsorizza l'espressione massima dello sport. A mio avviso la gente, i consumatori, percepiscono una distonia nella comunicazione, uno scollegamento tra quello che si fa e quello che si comunica. Sono operazioni che devono essere accompagnate per forza di cose da fatti concreti, che ne so, nel lancio (magari!) di un'auto non inquinante a basso costo e molto performante che dica chiaramente un impegno in quel senso. Per tornare al progetto Honda, qualcosa ovviamente è stato proposto: tramite il sito www.myearthdream.com, chiunque lo desiderava ha potuto mettere il proprio nome sulla vettura. In cambio, ha dovuto semplicemente fare una donazione a favore di un'organizzazione ambientalista. E' stato un successo?

venerdì 12 ottobre 2007

L'INTER E LO SPORT DI BASE

Oggi, in queste ore, si sta firmando un importante accordo.
Per la prima volta in maniera uficiale un Club di calcio di Serie A destina dei soldi allo sport di base, in particolare lo sport negli oratori. Questa la lettera scritta dal presidente del CSI Massimo Achini alle Società Sportive interessate.

"Ormai possiamo dire che il protocollo d’intesa tra Csi e Inter a favore “dello sport in Oratorio” è cosa fatta. Basta andare sul sito dell’Inter per rendersene conto.
Si tratta di un accordo storico.
Per la prima volta un club professionistico di calcio sottoscrive un documento ufficiale per sancire un’alleanza a favore del nostro sport.
Quali sono i punti salienti di questo protocollo?
La piu’ importante riguarda un forte sostegno all’attività giovanile in Oratorio.
Inter sosterrà i costi di iscrizione delle 512 squadre che attualmente risultano iscritte alle categorie Big Small, Esordienti, Giovanissimi, Ragazzi di calcio a 7.
Sembra incredibile ma è così…
In tempi brevi (entro novembre) provvederemo a restituirvi le quote di iscrizione di queste squadre… e così parteciperete ai campionati giovanili di calcio a 7 gratuitamente.
Non solo. Tanto per fare un altro esempio ritorna l’Oratorio Cup con 132 squadre al via e con un’edizione ancora piu’ viva e piu’ bella delle precedenti (e con l’iscrizione ancora completamente gratuita).
Domani, quando mi troverò seduto al tavolo per firmare insieme al Presidente Moratti questo storico accordo proverò sicuramente un’emozione forte.
Si tratta di un sogno che si realizza. Un sogno al quale abbiamo lavorato pazientemente per anni senza mai demordere.
Firmare quel protocollo significa prima di tutto prendere atto di una cosa che mi riempie il cuore di gioia. L’operato delle Vostre società sportive viene riconosciuto; viene riconosciuto il prezioso lavoro educativo che svolgete; viene riconosciuto il fatto che lo “ sport in Oratorio” rappresenta una realtà importante che deve essere valorizzata e sostenuta.
Sento il bisogno di dire grazie al Presidente Moratti ed al Dott. Paolillo per aver creduto in prima persona nella proposta che gli abbiamo fatto. Sono persone che hanno davvero l’Oratorio nel cuore.
Sento il bisogno di dire che un’alleanza “intelligente” con il mondo dello sport professionistico è una strada che puo’ fare del gran bene alle nostre società sportive.
Lo potevamo sostenere anche ieri (vedi Sparkling tanto per fare un esempio..) ma lo possiamo dire con maggior forza oggi dopo aver messo una firma ad un accordo che resta unico nel panorama sportivo italiano".

giovedì 11 ottobre 2007

GIORNATA DELLO SPORT PARALIMPICO

Oggi è la giornata nazionale dello sport paralimpico, cioè dello sport per atleti con disabilità fisica.
L'appuntamento, nato dalla collaborazione tra il Comitato Italiano Paralimpico e la Fondazione Enel Cuore Onlus, sarà l'occasione per esibizioni sportive che coinvolgeranno tutti, ragazzi disabili e normodotati, nel segno della piena integrazione e di un concetto di sport che non fa nessuna differenza.
Ospiteranno contemporaneamente l'evento: Bari, Bologna, Genova, Gubbio, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma e Torino
Per partecipare idealmente a questa giornata, inserisco qui di seguito un post del mio precedente blog, postato nel Luglio 2006, pochi giorni dopo la vittoria di Alex Zanardi in una gara di FIA WTCC.

"Ho avuto la fortuna di incontrare per la prima volta Alex Zanardi lo scorso febbraio: ci siamo trovati a cena allo stesso tavolo per un evento, a Torino. Per chi non lo sapesse, Alex è un pilota d’auto italiano che, dopo anni da protagonista in vari campionati italiani e mondiali, è approdato con alterne fortune in Formula 1 e ha poi vinto per ben due anni consecutivi (1997 e 1998) il campionato INDY negli Stati Uniti (è un po’ la loro F1, ma su circuiti ad ovale): oltre alla celebrità per i due campionati vinti, Alex è un autentico idolo tra gli appassionati per un sorpasso a Bryan Herta alla famosa curva del “cavatappi” di Laguna Seca. Il 15 settembre 2001 la tragedia: impegnato in una gara a Dresda, in Germania, Alex perde il controllo della vettura al rientro da un pit-stop e viene centrato in pieno dall’auto dell’italo-canadese Tagliani. La corsa all’ospedale gli salva miracolosamente la vita, ma gli vengono amputate entrambe le gambe. Oggi Alex, che cammina grazie a due protesi, è ancora un pilota. Sembra incredibile, ma il 19 ottobre 2003, a Monza, Alex è tornato a correre nel Campionato Mondiale Turismo, vincendo anche una gara lo scorso anno in Germania (come dice lui, “la prima volta che nello sport un atleta diversamente abile ha battuto atleti normali”). Io c'ero quel giorno a Monza. Vedere la BMW di Alex arrivare sulla pit lane e schierarsi in posizione di partenza mentre tutta la tribuna completamente "Rosso Alfa" gli tributava una fantastica standing ovation è stata una delle più belle emozioni sportive a cui ho assistito. Da buon romagnolo quella cena a Torino è trascorsa con il piacevole racconto di decine di aneddoti della sua carriera e della sua vita. Alex racconta di piloti, di sport e di passione; non si vergogna di raccontarci di come si “costruisce” le gambe, nell’officina vicino a casa; di come la sua esperienza è sostegno vero a tanta gente. E con un pizzico di orgoglio, ci dice che il suo incidente a Dresda era catalogato dal prontuario della NASA come “di sicuro decesso per la persona coinvolta”. Beh, la NASA, qualche mese dopo, ha dovuto aggiornare il suo prontuario".

mercoledì 10 ottobre 2007

VASCO DA GAMA, DIVAGAZIONE SUL TEMA


Vasco da Gama non è solo una famosa squadra di calcio brasiliana. Vasco da Gama è stato soprattutto il navigatore portoghese che a cavallo tra il 1.400 e il 1.500 raggiunse l'India doppiando Capo Verde. Nel mio ultimo viaggio a Lisbona qualche settimana fa ne ho visto la tomba - qui a fianco la lapide che ne ricorda le gesta - al Mosteiro dos Jéroimos, sul porto. A me la figura di Vasco da Gama ha affascinato, soprattutto per il coraggio di aprire frontiere, di scoprire cose nuove, espressione dell'uomo che non si ferma al suo essere ma esprime costanttemente la voglia di andare oltre. L'interpretazione di Fabio, mio collega, è diametralmente opposta. Vasco da Gama è stato una sorta di Bill Gates di quel secolo, appoggiato dai capitalisti dell'epoca per aprire nuove opportunità commerciali e di potere, da raggiungere attraverso il lavoro degli schiavi e causa prima - anche se magari non volontaria - di tutta la politica coloniale di occupazione dell'Europa nel Mondo.
Non ho conclusioni, era una divagazione sul tema.

GIOCOSPORT MINIBASKET

Ieri, a Milano, la Federazione Italiana Pallacanestro ed in particolare il Presidente Regionale Lombardo Enrico Ragnolini hanno presentato la seconda edizione del progetto Giocosport Minibasket - Insieme per crescere ed Educare giocando. Il progetto è destinato ai ragazzi delle scuole primarie e si pone i giusti obiettivi dello sport per i ragazzi: strumento di formazione educativa e culturale, valore sociale, ecc. Bella iniziativa. Del basket mi ha sempre impressionato la grande capacità di "lavorare" brillantemente sulla fascia dei ragazzi, con idee e progetti innovativi, in assoluto contrasto con poi il movimento professionistico, che viene schiacciato dalla concorrenza del calcio, che sovrappone i momenti Top della Nazionale con quelli della Pallavolo, che non trova spazio sulle TV in chiaro. Il basket professionistico italiano raccoglie - secondo me - molto meno di quanto semina.
In coda alla presentazione ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Charly Recalcati proprio su basket, tv, Nazionale. La ferita per l'Europeo perso così presto è ancora molto viva, soprattutto in un allenatore appassionato del suo lavoro come Recalcati.

martedì 9 ottobre 2007

JUST FOR FUN

Giusto per farci quattro risate, visto che oggi è anche a casa mezzo rotto, ecco le previsioni di Mago Mecella prima dell'importante trittico di partite (Fiorentina 2-2, Inter 1-4, Manchester 0-1) della Roma. O meglio, come direbbe lui, dell'AS Roma. La "valletta" al suo fianco è Stefania (milanista); la faccia perplessa a fine video è di Matteo (juventino).

lunedì 8 ottobre 2007

PABLO SANCHEZ LOPEZ


Ho partecipato ieri sera, a conclusione del weekend motoristico di Monza, alla serata di premiazione dell'International Formula Master, nuova competizione legata al WTCC e riservata a piloti giovanissimi (http://www.formulamaster.net/). Ho avuto il piacere di cenare al tavolo con le persone di "Alan Racing Team": ho conosciuto i proprietari, i Signori Locatelli - marito e moglie - di Cologno Monzese, in questo mondo per passione (la loro attività è produrre pompe) e che in vent'anni hanno fatto correre oltre 60 piloti. Una bella storia la loro. Quest'anno, una macchina della Formula Master l'hanno affidata al giovanissimo messicano Pablo Sanchez Lopez: nato nel 1990 e pilota più giovane del Campionato, si è classificato terzo nella classifica finale, cogliendo anche un successo - il primo della sua carriera. C'era anche lui al tavolo ieri sera ed è - oltre che molto simpatico - quel giusto "pazzo" e irriverente come i più forti piloti a volte sono. Se devo fare un nome per il futuro, faccio il suo.

TRA I 52.000 DI MONZA

E' stato come sempre fantastico. Se c'è un pubblico del WTCC che non tradisce mai, quello è il pubblico di Monza. 40.000 nel 2005, 45.000 l'anno scorso, 52.000 ieri, per una bellissima giornata di motori, di festa, di passione. Lo spettacolo non è mancato e lo hanno fatto i piloti (ho portato fortuna a Larini...secondo con la Sua Chevrolet in gara 2), le gare e appunto il fantastico pubblico sugli spalti.
Il bello del WTCC è la prossimità con i piloti e con le macchine. Passeggiando per il paddock è possibile davvero imbattersi nei piloti, che addirittura si presentano tutti insieme al pubblico per la sessione autografi.
Ora il campionato chiuderà la stagione con la sfida finale di Macau e due piloti - Priaulx di BMW e Y. Muller di Seat - a pari punti a contendersi il titolo. Appuntamento a Monza il prossimo anno, ancora la prima domenica di Ottobre.

mercoledì 3 ottobre 2007

E' STATO UN PRIVILEGIO

E' stato un privilegio condurre questa sera la trasmissione radiofonica di RCS 93.9 di "Persona e città" dedicata a "Sport e disabilità" (nella foto sono in studio con due Assessori del Comune di Cernusco): anche le mail degli acoltatori e i loro apprezzamenti per la puntata sono stati importanti, soprattutto perchè il tema era particolarmente difficile, da trattare e da ascoltare.
Personalmente, "mi porto a casa" un bellissimo concetto espresso dall'intervento telefonico di Marco Calamai, da 12 anni lontano per scelta dalle panchine della Serie A1 di basket e impegnato in un progetto di integrazione di ragazzi diversamenti abili attraverso la pallacanestro: i ragazzi disabili non devono fare sport (solo) per fini terapeutici ma, così come noi possiamo scegliere di andare a fare una partitella di calcetto per stare insieme ad amici, anche loro devono avere a disposizione strutture e ambienti che permettano loro di fare sport solo per divertimento, nel più puro spirito ludico del gioco. Idea bellissima.
Ermanno

SPORT E DISABILITA' IN RADIO

Questa sera, per chi abita nella zona Est di Milano, appuntamento su Radio RCS 93.9 con la trasmissione "Persona e città". Si parlerà di "Sport e disabilità", con gli interventi telefonici - tra gli altri - della Dottoressa Annamaria Arpinati (Direttore Regionale di Special Olympics Italia) e di Marco Calamai (Allenatore di basket, già di Serie A1, impegnato nel progetto sperimentale di basket con la disabilità mentale grave).
Ermanno

lunedì 1 ottobre 2007

ROBERTO "TREZEGUET" BERTINI


This is the photo at the end of the big football match played last Thursday during the Sales Seminar of Eurosport in Obidos (Portugal). Of course, it has been a great match also for the presence of 2 World Champions from Italy :-). Special mention for Roberto Bertini, from London, for the last fantastic goal at the last minute of the match, like Trezeguet during Torino-Juventus of yesterday evening :-).
e.

venerdì 28 settembre 2007

OBIDOS

Obidos e' un paese ad una settantina di km a Nord di Lisbona, in Portogallo. In questi giorni si sta svolgento il sales seminar di Eurosport. Avevo gia' visto una volta l'oceano, proprio qui in Portogallo, ma non me lo ricordavo cosi affascinante. La forza delle onde sulla larghissima e lunghissima spiaggia di sabbia, stretta all'interno da una scogliera alta 20/30 metri, e' assolutamente affscinante. E anche Obidos, con il suo castello e il suo borgo medioevale, richiamano i nostri paesi toscani (San Giminiano, Volterra, etc.) anche se personalmente credo non ne raggiun ga il fascino.
Domani sera si torna a Milano...
e.
ps: lunedi' foto e commento della classica sfida di calcio Francia-Resto del Mondo

lunedì 24 settembre 2007

MI GODO ROMA-JUVE

Nonostante Tuttosport titoli oggi "Sì: è Juve scudetto", credo che la realtà della difesa bianconera possa confermare questa come una stagione con qualche soddisfazione, tanto cuore (e batticuore), tantissimo orgoglio. Ma poichè per un tifoso quest'ultimi (cuore e orgoglio) sono fondamentali per costruire il resto (belgioco e vittorie), non penso allo scudetto, vivo di presente e mi godo Roma-Juve 2-2 ("...saremo dei rompiscatole per tutti", disse Ranieri in estate): non siamo stati belli come i giallorossi, ma certo non siamo scesi in campo intimoriti.
E Iaquinta ricorda davvero Ravanelli degli anni d'oro...
e.

sabato 22 settembre 2007

MILANO-AREZZO-MILANO

Milano-Arezzo-Milano, toccata e fuga per assistere alla seconda giornata della tappa del Global Championship Tour, competizione internazionale di equitazione.
Era la mia prima volta dal vivo...dovrò farne ancora di strada per apprezzare uno sport sicuramente per pochi ma dall'eleganza infinita.
Abituato alla bolgia dello stadio, al sudore dei ciclisti, al coraggio dei piloti, il salto di un ostacolo da parte del cavallo e del suo cavaliere, in quel silenzio irreale del fiato sospeso degli spettatori, rappersenta un momento di perfezione estremo. Altri commenti tecnici, francamente, non saprei darne.
Ermanno
ps: l'Autogrill con il ristorante Fini, nei pressi di Modena andando verso Nord, rappresenta una tappa conosciuta per chi da quelle parti vuole fermarsi per mangiare qualcosa senza uscire dall'autostrada. Anche ieri sera, intorno alle 20.00, era stracolmo di viaggiatori, turisti, due squadre di basket che andavano in trasferta per le partite del weekend. Solitario al mio tavolino ma in mezzo a tanta gente, mi venivano in mente le parole di Barrichello, quando appena arrivato in Italia alla Ferrari e non conoscendo nessuno, cenava in Autogrill per stare in compagnia.

giovedì 20 settembre 2007

@ YAHOO! PARTY, LIKE IN NYC

I navigatori sportivi si saranno certamente accorti che dallo scorso 21 maggio qualcosa è cambiato nel panorama dei portali sportivi italiani. Da quella data, infatti, Eurosport e Yahoo! hanno concretizzato una partnership creando il sito http://www.eurosport.yahoo.it/: unione di forze che, attraverso l'esperienza di Eurosport nei contenuti e quella di Yahoo nella community, ha portato il nuovo sito al 2° posto tra i siti sportivi più visitati in Italia (dati comScore) dopo gazzetta.it.
Ero così ospite, questa sera, al party che Yahoo! ha organizzato al T35 qui a Milano, quartiere modaiolo: mentre scrivo, anzi, la festa sarà sicuramente entrata nel vivo. Anche perchè la mia presenza alzava decisamente la media, sono sgattaiolato via giusto dopo aver pizzicato qua e là il buffet, fatto due tiri a bigliardino al corner di Eurosport e aver scambiato due chiacchiere con gente simpatica che non vedevo da un po' di tempo.
Non sono mai stato ad una festa di new economy a NYC, ma pensavo - mentre ero lì - che doveva avvicinarsi maledettamente a quella in cui ero: vivace, età media bassa, forse molto più internazionale, bella atmosfera.
Ah, a proposito. Ho riconosciuto tra la folla una ragazza imboscata della concorrenza: ha già firmato per Google...
e.

ROMA A NUOTO NEL 2009


Roma, diciamolo onestamente, è davvero affascinante. I resti antichi romani, i palazzi della politica e del potere, le Chiese e la magnificenza del Vaticano, l'architettura delle piazze. Davvero bellissima.
Ci sono stato ieri per conoscere il progetto che porterà, dal 18 luglio 2009, la tredicesima edizione dei Campionati del Mondo di nuoto proprio nella nostra capitale. L'evento porterà a Roma 2.500 atleti e 1.500 tecnici di 170 nazioni differenti, impegnati in 3 locations: nel complesso del Foro Italico (sarà ristrutturato per l'occasione), a Tor Vergata (nella nuova Città dello Sport disegnata dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava, poi centro dell'attività sportiva di Roma e dell'Università) e a Ostia Lido (per le gare di nuoto in acque libere). Come ho già scritto molte volte, sono sempre affascianto dall'impatto di questi grandi eventi sul tessuto sociale e urbano di una città. Ho assistito, tra gli altri, ai cambiamenti di Torino per le Olimpiadi e di Valencia per la Coppa America di vela: l'impatto è davvero incredibile...mi sento di dire molto in meglio. Se penso ad esempio alla riqualificazione del porto di Valencia...
Una particolare attenzione sembra richiederla, ancora una volta, non tanto il luogo dell'evento, ma l'accoglienza del pubblico e la predisposizione delle infrastrutture adeguate. Lo stesso problema che si sta ponendo, ho letto, il comitato che organizza i Mondiali di ciclismo di Varese il prossimo Settembre 2008.
Sono curioso di vedere come sarà per Roma. Di certo si preannuncia, per gli appassionati, un evento da vivere a bordo piscina.
e.

mercoledì 19 settembre 2007

GITA PORTOGHESE A SAN SIRO

Sono tornato a San Siro in questa notte di Champions per la partita Milan-Benfica. Più che una sfida ufficiale della massima competizione europea sembra un'amichevole organizzata per l'addio al calcio di Rui Costa. Il Milan è di una superiorità imbarazzante e quando vuole affondare, sfonda da tutte le parti. Lo stadio è semi-vuoto, la curva del Milan continua lo sciopero di striscioni e cori e lo stadio acclama Rui Costa con rimpianto e ammirazione. Lui ringrazia, saluta e si inchina.
A centrocampo il Milan gioca a tre, ma Gattuso-Pirlo-Amrosini sembrano in sei perchè si muovono affiatati e compatti, proprio intorno al genio vero di Pirlo, pressando altissimo.
Fiato tirato ogni volta che la palla arriva a Dida, qualche fischio per il timoroso e sensibile Gila.
Questa squadra andrà lontano anche quest'anno (maledizione del Puma permettendo. Testuale su Sky: Commentatore Emerson ha vinto tutto, gli manca la Champions. Massimo Mauro Il Milan è il posto giusto).
Ermanno
ps: vedendo giocare i campioni di Portogallo, si ha la netta sensazione di un calcio meno veloce di quello italiano, meno aggressivo di quello inglese, meno fantasioso di quello brasiliano. Meno, insomma. Come i due portoghesi della Juve, Andrade (capitano della nazionale) e Tiago. Anche loro, in questo momento, meno.

lunedì 17 settembre 2007

UNA CARTOLINA DA PARIGI

Sono stato giovedì e venerdì scorsi a Parigi. La città è sempre tremendamente bella e anche se la sede di Eurosport è leggermente in periferia, a Issy-Les-Moulineax, cerco sempre di ritagliarmi una cena in centro. Di solito soprattutto nel quartiere di Saint Germain, vivo fino a tarda sera (nelle sere di Champions c'è anche un pub che trasmette le partite delle squadre italiane). Giovedì sono stato in un'altra zona, vicino a place Saint Honorè (zona molto alla moda e per giovani...si scrive così?), ad un aperitivo-compleanno di un'amica del mio collega Fabio - Nathalie - trentenne romana trapiantata nel mondo della tv a Parigi. Mi fa sempre effetto ritrovarmi in mezzo a italiani all'estero: fa quel senso di lontananza, di appartenenza, di comunità, di internazionalità, il tutto mischiato e frullato insieme, come un film. Sono tanti i giovani e in generale gli italiani che lavorano e cercano di farsi valere all'estero. Spesso sono uno di loro - un Cristiano Lucarelli in Ucraina, un Rolando Bianchi al City - e devo dire che questa contaminazione con modi di pensare differenti mi piace molto. Sicuramente ci rende più ricchi, umanamente e culturalmente. Non ricordo quale politico disse una volta che la sua scuola ideale avrebbe dovuto preparare giovani pronti a confrontarsi con l'Europa, con il Mondo, alla ricerca di queste esperienze. Ormai non sono più giovane, ma mi piace l'idea che mio figlio possa avere la possibilità e la voglia farlo.
Conlcudo citando la classica grandeur transalpina. Visto lo svolgimento dei Mondiali di rugby, i francesi hanno pensato bene di illuminare la metà inferiore della Torre Eiffel di verde, come fosse un prato, e di incastonarci nel mezzo un gigantesco pallone. Dal vivo effetto spettacolare.
e.

CORTO CIRCUITO

Parto da un tema marginalmente sportivo per divagare.
Incontrando in queste settimane le aziende produttrici di articoli per sport invernali, infatti, è esplicita la speranza che l'inverno alle porte sia decisamente più freddo e nevoso di quello passato, quando la mancanza di neve ha inciso negativamente sull'attività di vendita di questi prodotti.
Nel contempo un inverno più freddo vorrebbe dire la possibilità di conservare ancora un po' i ghiacciai e fare scorte d'acqua per l'estate, per i nostri fiumi.
Per contro, i gestori di energia italiani dicono di sperare in un inverno non-freddo, perchè le scorte di gas sono limitate, il carbone è stato via via abbandonato perchè troppo inquinante e il nucleare non-scelto perchè pericoloso, il solare non intrapreso perchè...forse senza un perchè.
Di fatto, sembra non ci sia energia disponibile per fare tutto quello che vorremmo fare. Come non ci sono soldi abbastanza per pagare tutto quello che vorremmo comprare, non c'è tempo abbastanza per fare tutto quello che vorremmo fare.
Corto circuito. Speriamo non definitivo.
e.

mercoledì 12 settembre 2007

ORGANIZZATORI DI SPORT

Due notizie di oggi, apparentemente slegate, mai così simili.
Giro di Polonia di ciclismo, gara appartenente al prestigioso Pro Tour. Chi l'ha seguito ieri su Eurosport ha assistito alla scena del gruppo di corridori lanciato a tutta velocità che si trova improvvisamente parcheggiati sul fianco della strada una serie di pulman e poi, proprio nel mezzo della strada, una macchina della polizia impegnata a non fare entrare le macchine in senso inverso (!). Pericolo grandissimo, fortunatamente senza conseguenze.
Gazzetta dello Sport, ultima pagina, Franco Arturi risponde alle lettere dei lettori. Il Signor Stefano Malvestio di Bassano del Grappa si lamenta delle infrastrutture Venete (treni adibiti a trasporto bici, disponibilità di traghetti, etc.) che non supportano la bellissima rete di percorsi ciclo-turistici del territorio ("...ecco dunque il solito paradosso all'italiana: esiste una domanda di servizi - a pagamento, non gratuiti! - ma non l'offerta...").
Vorrei dunque spendere una riflessione sull'importanza dei Dirigenti e Organizzatori sportivi e - ma qui invece non mi addentro - degli Amministratori Pubblici.
La percezione comune che l'allenamento sia rivolto ai soli sportivi non rende giustiza al ruolo importante giocato dietro le quinte dai dirigenti sportivi, che invece avrebbero bisogno di una formazione costante. Paradossalmente perfetti nel loro ruolo solo se l'atleta - a non la polemica - sarà il vero protagonsita dell'evento sportivo.
Io sono seriamente affascinato da questo ruolo.

Ermanno

L'ORGOGLIO DI UN PRESIDENTE

Nei prossimi giorni 3 squadre della Polisportiva GSO Paolo VI riceveranno dal CSI di Milano un importante riconoscimento. La squadra Aziendale Eccellenza calcio (per il 4° anno consecutivo), la squadra Juniores calcio e la squadra Open Maschile volley riceveranno, in occasione di una serata di gala, il premio Fair Paly 2006/07 per il comportamento corretto e leale tenuto in campo in occasione dei rispettivi campionati della passata stagione.
Sono felicissimo, perchè sono state proprio le squadre dei grandi a raggiungere questo obiettivo, concretizzando nel migliore dei modi lo spirito sportivo che abbiamo cercato di vivere in questi 7 anni di sport vero e leale.
Grandi!

Ermanno

giovedì 6 settembre 2007

NO, NON E' SOLO UNA QUESTIONE DI ORGOGLIO

Tra la valanga di spunti dedicati al calcio giocato di questi giorni e all'attesa per Italia-Francia di sabato sera a San Siro, fa capolino la notizia del siluramento di Cobolli Gigli, Presidente della Juventus, nel Consiglio di Lega. Da qui l'uscita polemica di Milan, Inter, Juve, Roma e Napoli, che hanno l'85% dei tifosi italiani ma non hanno più rappresentanti in Lega Calcio.
Solo questione di orgoglio ferito? No, soprattutto una qustione economica, di cui la decisione sulla ripartizione dei diritti TV rappresenta la parte più grossa.
Cita bene "La Repubblica" di oggi il precedente della Premiership Inglese, datato 1992. Il 20 Febbraio di quell'anno le squadre della First Division (la nostra Serie A), fondata nel lontano 1888, si dimisero in blocco pre poter contrattare i diritti personalmente e non attraverso la Federazione. Risultato immediato: nuovo format TV, venduto a 191 milioni di sterline per 5 anni a Sky TV; title sponsor del torneo (Carling), preso per 12 milioni in quattro anni.
Intrapresa la strada, la Premiership Inglese è oggi sponsorizzata Barclays per 65,8 milioni di sterline per 3 stagioni, ha altri 4 partners (Budweiser, Lucozade, Nike e Wrigley's) e 5 TV ufficiali (solo Sky Sport e Setanta Sports versano 1,7 miliardi di sterline, pari a 2,5 miliardi di euro, per il quadriennio 2007-2010).
La Premiership è oggi, a detta di tutti, il Campionato più bello del mondo (è emigrata là gente come Cristiano Ronaldo, Drogba, Shevchenko e altri 250 stranieri...erano 11 nel 1992); sicuramente è il più visto del mondo. Retrocedere è davvero una sciagura.
Lo è anche da noi, in effetti, se dopo 2 giornate nessuna squadra di Serie B non ha ancora una copertura Tv delle proprie partite (ma l'anno scorso non era il campionato su cui credere e investire?).
No, non è solo una questione di orgoglio.

Ermanno

martedì 4 settembre 2007

EUROBIKE


Sono stato giovedì e venerdì scorso per la prima volta a Friedrichshafen in Germania per Eurobike, Esposizione Internazionale della Bicicletta. E' stata una piacevolissima sorpresa: per il numero di espositori, per la qualità degli stand, per la vivacità della fiera. La data si sposa perfettamente con l'esigenza delle aziende di presentare proprio in questo periodo le novità 2008, che si possono davvero toccare con mano (bellissime le bici). Mi sento di dire, attualmente la fiera più importante del settore. Due note: il posto è sfortunatissimo, raggiungibile da Milano molto meglio in macchina, scollinando in Svizzera il passo di San Berndardino e costeggiando tra Austria e Germania il Lago di Costanza. Le infrastrutture in fiera (parcheggi, pulman, bar) sono sottodimensionati rispetto alla dimensione che ha raggiunto Eurobike...speriamo per l'anno prossimo!
Ermanno
ps: sfato il mito di tedeschi, austrici e svizzeri che parlano correttamente l'inglese.
ps2: per gli amanti del pollo arrosto, a Bregenz (32 km da Friedrichshafen, appena appena in territorio austriaco), di fronte alla stazione dei treni, c'è un ristorante abbastanza trucido specializato in buonissimi e vari polli arrosto. Esperienza da non perdere.

mercoledì 29 agosto 2007

LA GARA DI CASA

Qualche mese fa, avviciandosi alla gara inglese di Motogp, Valentino Rossi dichiarò alla stampa: "Donington è sempre come la mia seconda gara di casa".
In questi giorni, avvicinandosi alla gara di domenica a Misano (che sta più o meno a 15 km da Tavullia), Rossi dichiara: "Questa è casa mia".
Uomo di mondo.

Ermanno

martedì 28 agosto 2007

COME UN QUALSIASI CAMPETTO DI PERIFERIA



Come due "mister" qualsiasi, su un qualsiasi campetto di periferia di un qualsiasi campionato minore, quasi che al di là della rete non ci fossero tribune e televisioni ma solo campi di granoturco. Se fossero davvero stati "qualsiasi", sarebbero (soprattutto Baldini) in attesa di alcuni mesi di squalifica. Però che le condanne maggiori arrivino da gente che in campo non ha mai messo piede...

Ermanno

martedì 21 agosto 2007

IL MIO PRIMO SELLARONDA IN BICI


Il mio prima Sellaronda in bici è stato domenica 12 agosto. Partenza da Selva e giro orario: Passo Gardena, Passo Campolongo, Passo Pordoi, Passo Sella per complessivi 65 km circa e un'ascesa aggregata complessiva di circa 2.000 mt. Ci ho messo tantissimo, poco più di 4 ore e 30 minuti di movimento effettivo, ma per me l'importante era farcela. Avevo sotto il sedere la mia prima bici da corsa da poco più di un mese e solo una decina di uscite di allenamento.

DA SELVA AL PASSO GARDENA
La prima arrampicata va dai 1.563 mt. di Selva ai 2.137 mt. del Passo Gardena, per un totale di 11 km. I primi 5 servono per raggiungere il bivio dove inizia davvero il Sellaronda: a sinistra verso il Passo Gardena, a destra verso il Passo Sella. L'ascesa la conosco a memoria: l'ho fatta 3 volte per allenarmi. All'uscita di Selva una discreta pendenza porta a Plan, poi un'altra salitella, un tornante verso destra, un drittone fino a Plan de Gralba, si superano alcuni alberghi, e infine altri due tornanti: il bivio è a 1.800 mt. circa.
Da qui la salita è costante ma non eccessiva, un tornante ancora verso destra immette verso il dritto di fronte al Ristorante Gerhard (ultima possibile sosta prima del passo, con vista bellissima verso il Sasso Lungo) e in pochi minuti si è in cima alla Sela de Culac a 2.018 mt. Da qui iniziano 3 km di falso piano, proprio alle pendici del Sella, che portano verso i tornanti finali: il Passo è perfettamente visibile sullo sfondo. I tornanti finali, anche se appaiono come un piccolo "muro" sono poca cosa e in una decina di minuti si è arrivati.

DAL PASSO GARDENA AL PASSO CAMPOLONGO
Il Passo Gardena ha una bella vista sia verso il Sasso Lungo, sia verso la Val Badia: in fondo, a valle, si vede l'arrivo della lunga discesa, Corvara, a cui si giunge dopo aver attraversato Colfosco.
E' il momento della scelta: andando verso Corvara inizia la sfida. La discesa non è impegnativa, la strada larga, anche se l'asfalto non è perfetto e qualche buca può creare problemi.
La strada che scende dal Passo Gardena finisce ad un bivio in centro a Corvara: a sinistra la Val Badia, a destra l'ascesa al Passo Campologo. La strada di impenna subito, già al centro di Corvara, ma l'ascesa è abbordabile perchè si passa dai 1.522 mt. di Corvara ai "soli" 1.875 mt. del Passo Campolongo, a cui si giunge anche dopo un breve tratto di falso piano.

DAL PASSO CAMPOLONGO AL PASSO PORDOI
Passo Campolongo è piuttosto anonimo, senza grandi "viste", e già monta l'impazienza di affrontare la salita al mitico Pordoi. In poco tempo si compie la semplice discesa verso i 1.601 mt. di Arabba, al cui termine si trova l'ennesimo bivio: a sinistra si va a Cortina salendo i 27 km del passo Falzarego, a destra iniziano i 9 km che portano ai 2.239 mt. del Passo Pordoi.
L'ascesa inizia subito, costante, scandita dai 33 tornanti segnati in numero progressivo e con il riferimento dell'altezza raggiunta. Ascendendo al 22esimo tornante, a circa 1.950 mt. di altezza, il Passo appare in alto, sulla destra, in tutta la sua storica bellezza. Purtroppo appare davvero troppo in alto, perchè ci sono ancora 300 mt. di dislivello da affrontare e più o meno la metà dei km. I tornanti, quasi tutti in falsopiano, consentono comunque di tirare un po' il fiato, e due brevi gallerie (realizzate per gli impianti invernali di risalita) annunciano l'imminente arrivo.

DAL PASSO PORDOI AL PASSO SELLA
In cima al Pordoi si ha la sensazione di essere nella storia del ciclismo. Il primo albergo in cima al passo che si incontra salendo da Arabba (Hotel Savoia) ha al suo interno, appesi al muro, foto e quadri con ritagli di giornale dell'epoca che raccontano le gesta di Fausto Coppi sul Pordoi. Un monumento posto dalla città di Canazei sulla linea del traguardo del Pordoi celebra le gesta del grande Fausto. Il Passo Pordoi è un po' "rimineggiante" (c'è anche una bacarella che vende abbigliamento da montagna), dovuto anche al fatto che da lì parte la funivia (sulla destra) che porta vagonate di turisti (pare che sia una tappa delle comitive di giapponesi in visita a Venezia) ai 2.950 mt. del Sass Pordoi. Ma nelle giornate di sole, il gran numero di ciclisti presenti consegna alle cose la giusta dimensione d'importanza.
Il bivio che porta al Passo Sella è a metà della discesa che dal Pordoi conduce a Canazei. A circa 1.800 mt di altezza, (troppo in basso per le forze rimaste!) la strada si divide e a destra si svolta verso i 2.244 mt. del Passo Sella. Dopo un tratto pianeggiante in corrsipondenza del Ristorante Pian de Schiavaneis, la strada si impenna parecchio: sarà la fatica che si fa sentire, sarà perchè le pendenze sono davvero dure (anche fino all'11%), sarà perchè i tornanti non sono così d'aiuto per tirare un po' il fiato, beh, la salita risulta davvero dura.
L'arrivo al Sella è una grande soddisfazione e il Sasso Lungo appare di nuovo in tutta la sua bellezza. Se si vuole concedersi un meritato riposo, meglio procedere un centinaio di metri più sotto, scendendo verso Selva, dove il Rifugio Sella (2.180 mt.) offre delle torte eccezionali.
Non rimane che la discesa verso Selva, anche qui con un occhio alle imperfezioni dell'asfalto, soprattutto nella prima parte della discesa, prima del bivio verso il Passo Gardena. Le salite sono finite e questa discesa è forse la più spensierata. Esattamante all'ingresso di Selva, letteralmente mi esplode la gomma davanti (a casa trovo un taglio interno della camera d'aria di almeno 1 cm). Fortunato, poteva capitarmi a metà del giro. Ma poteva anche non capitarmi...
Ermanno

domenica 19 agosto 2007

SONO TORNATO. SUL PORDOI

Come scrivevo nel post precedente, durante le vacanze sulle Dolomiti avrei tentato di salire i 33 tornanti che da Arabba portano al Passo Pordoi.
Ci sono riuscito, addirittura inserendo l'ascesa nel Giro dei 4 Passi...
A breve il racconto.

Ermanno



giovedì 2 agosto 2007

BUONE VACANZE, RITORNO SUL PORDOI

La mia ultima volta sul Pordoi era il Giugno del 2001: il Giro d'Italia ci arrivava due volte quel giorno, perchè i corridori, salendo da Canazei, affrontavano una prima volta il Pordoi per poi fare il Sella Ronda completo in senso antiorario (Campolongo, Gardena, Sella e ancora Pordoi, l'arrivo).
Vinse Perez Cuapio e di lì a pochi giorni, a San Remo, la polizia sarebbe entrata di notte nelle stanze d'albergo dei ciclisti, che per protesta scioperarono e non corsero per un giorno. Anche se l'anno prima Pantani era stato fermato al Giro d'Italia, il doping nel ciclismo non era ancora il baratro di oggi. O quantomeno, non lo era agli occhi della gente.
In quella edizione seguivo il giro guidando la macchina di Eurosport e nella foto qui a fianco sono sul Pordoi con il mitico Gianni Bugno, che rispondeva in diretta alle domande degli utenti di eurosport.com. La gente che era assiepata sulle salite del Pordoi quel giorno è un ricordo indimenticabile di passione.
Mi ero ripromesso di ritornarci sul Pordoi, in bici. Ci provo quest'anno. Buone vacanze!


Ermanno

mercoledì 1 agosto 2007

NOSTALGICA

Alla ricerca di un regalo di compleanno per il mio collega Fabio, purtroppo romanista, mi sono imbattuto a Milano in un negozio fantastico, zona MM Wagner.
"Nostalgica" (http://www.nostalgicacalcio.it/) è un negozio incredibile: propone riproduzioni fedeli di maglie delle squadre di calcio del 1900; squadre italiane e di tutta Europa, con particolare attenzione alle formazioni d'Oltremanica e Sudamericane. In più, maglie dei più celebri portieri e quelle del film "Fuga per la Vittoria". E ancora formazioni di subbuteo, figurine...da perdersi dentro.
Le maglie sono a marchio TOFFS (http://www.toffs.com/), azienda nata nel 1990 ovviamente in Inghilterra.
E così, anche per festeggiare il rtorno della Juve in Serie A, mi sono comprato la maglia della Juve anni '70, quella dei giovanissimi Gentile e Cabrini, Scirea e Tardelli...la mia Juve. Non so quando la indosserò, ma è davvero bellissima.

Ermanno

martedì 31 luglio 2007

MA SE JAN SILVA VOLESSE FARE IL MUSICISTA?

"La Repubblica" di oggi accoglie nella sezione sportiva la storia di Jan Silva, 5 anni, ultimo prodotto della degenerazione, credo, di un genitore con il sogno (?) di avere un figlio campione.
Il padre vede in Jan un campione di tennis e ha dichiarato a USA Today: "Se va bene vincerà un sacco di volte a Wimbledon o a Flushing Meadow o al Roland Garros. Se va male vincerà poche volte a Wimbledon".
Jan Silva e la sua famiglia (padre, madre e due fratelli di 10 e 3 anni) sono statunitensi ma il progetto del Signor Mouratoglou, proprietario della Mouratoglou Tennis Accademy, ha convinto i genitori a trsferisrsi per i prossimi 10 anni in Francia per investire (hanno venduto anche la casa negli Stati Uniti) sul futuro di un bambino di 5 anni. Loro hanno deciso che Jan sarà un tennista. E se invece volesse fare il musicista? "Ha talento. Ha carisma. Vuole sempre vincere" assicura il Signor Mouratoglou, contribuendo così a creare, a mio avviso, quello sport che tanto non ci piace e di cui oggi vediamo i risultati esasperati a livello professionistico.

Ermanno

lunedì 30 luglio 2007

UN CLASSICO: LA MADONNA DEL GHISALLO

Ho letto su un sito internet che qui "siamo all'università del ciclismo, perchè la salita del Ghisallo, nonostante la statura non certo eccelsa (solo 754 metri) ha fatto la storia del ciclismo. Il Ghisallo, infatti, stà al Giro di Lombardia come il Muro di Grammont stà al Giro delle Fiandre o come la Cote de la Redoute sta alla Liegi - Bastogne - Liegi".
Domenica 29 luglio è la mia prima volta da ciclista, in compagnia di Fulvio, lui sì vero ciclista. Partenza da Erba (mt. 320), poi Canzo (con colazione nella pasticceria sulla strada, a destra) e su verso Sormano e la Colma (mt.1.124). La mia salita è lenta, lentissima (non supero mai nessuno...), ma per me l'obiettivo è la salita dopo, il Ghisallo. Domenica mattina la Colma di Sormano è il santuario laico dei ciclisti, che procedono in processione verso la vetta: tantissimi. La discesa verso il lago è bella, con un panorama stupendo su quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno: una volta giù, iniziano 13 km di saliscendi verso nord, verso Bellagio. Sosta in centro, dove non è facile districarsi tra gli struscianti turisti da lago e poi eccola, la salita.
Dopo 1,5 km da Bellagio (mt. 205), inizia il tratto vero: 9 km, pendenza media 5,6%, ma senza contare i 2 km di falso piano a metà percorso siamo al 9% medio, con punte del 14%. I primi due sono i più duri, poi alcuni tornanti per tirare il fiato, poi il falsopiano (benedetto) e infine gli 8 tornanti finali, con il salitone verso il valico. Il santuario lo trovi lì di fianco a sinistra, semplice come un ciclista con la sua bici. Paolo Bettini fece questa salita al Giro di Lombardia del 2005 in 19 minuti e 30 secondi, per me basta esserci arrivato.
Ero stato con mio papà al Santuario da piccolo: me lo ricordavo grandissimo. E' invece una chiesetta piccola, piena di cimeli (anche se alcuni sono ora a pagamento nel museo lì di fianco): la bici di Bartali, di Gimondi, tantissime maglie di campioni.
La discesa verso Erba è velocissima (forse un po' noiosa da fare in salita, rispetto all'altra), i 76 km di giro sono terminati. Come dice Fulvio, un altro "bollino" l'abbiamo messo.
Da sabato prossimo si va in vacanza, si va sul Pordoi.

Ermanno

venerdì 27 luglio 2007

F1 SENZA REGOLE

Sempre più sotto sconcertato per quanto succede al Tour de France (che comunque, o forse per questo, è seguitissimo in TV...tappe da oltre 3 milioni di spettatori medi su Eurosport), leggo incredulo la sentenza sul caso di spionaggio in F1.
Più o meno il consiglio mondiale della FIA dice che in effetti la McLaren «era in possesso di informazioni confidenziali della Ferrari», quindi violazione dell'articolo 151c del codice sportivo, «ma non ci sono prove sufficienti che queste informazioni siano state utilizzate dalla McLaren».
Da cui la sentenza: non luogo a procedere.
Tradotto in pratica, Stepney, uomo Ferrari, ha dato a Coughlan, uomo McLaren, praticamente di tutto. Alla McLaren le carte trafugate finiscono nelle mani di persone di altissima responsabilità, dirigenti che coordinano progetti miliardari, capi progettisti di primissimo livello, uomini che disegnano le macchine.
Questi decidono di non denunciare nulla, non licenziano Coughlan (che tutt'ora è solo sospeso) ma gli dicono che farebbe meglio a distruggere tutto (prima o dopo averlo letto? beh...).
La Juventus, per molto meno, è andata in B. In F1, per un caso che va ben al di là della responsabilità oggettiva, tutto rimane immutato.
Del resto, dove sarebbero sfuggiti gli sponsor senza più la McLaren, senza più competizione nel Mondiale? Magari un giorno si stancheranno i tifosi...

Ermanno

venerdì 20 luglio 2007

EUROSPORT RIMANE AL TOUR

Torno sul Tour de France per commentare la notizia della decisione delle TV tedesche di non trasmettere le ultime tappe della corsa alla luce del nuovo caso di doping (risale a giugno, i dati sono arrivati l'altro ieri) che ha coinvolto un ciclista tedesco.
E' forse il primo caso così appariscente di "rivolta" della tv rispetto al degrado dello sport. Non è un segno positivo, ma guardandolo bene forse lo è.
TV vuol dire notorietà, diffusione mondiale, sponsor, soldi, investimenti. I tre grandi sponsor tedeschi (T-Mobile, Milram e Gerolsteiner) investono complessivamente nel ciclismo qualcosa come 35/40 milioni di euro l'anno. Ne vale ancora la pena? certo si chiederanno. Spenta la TV, un fatto (anche sportivo) non esiste più.
Da qui il ciclismo può solo ripartire. Non so se altri corridori saranno fermati da qui alla fine della corsa. Credo però che non si possa cambiare un mondo in qualche mese. Gli organizzatori del Tour ci stanno provando, con una fermezza mai vista (se si pensa a tutti i nomi famosi lasciatai a casa...), prendendosi il rischio di un flop ma tentando di dare una sterzata ad un carrozzone lontano dallo sport vero.
Io credo che solamente la prossima generazione di ciclisti professionisti, lavorandoci con una seria opera di educazione sportiva fin da ora, potrà dare risultati.
Sono felice della scelta di Eurosport di continuare a garantire la copertura TV al Tour, se non altro per premiare questo sforzo.

Ermanno

mercoledì 18 luglio 2007

IL NUOVO TOUR DE FRANCE


Un anno fa , di questi tempo, ero a Parigi ad assistere all'arrivo del Tour de France. Un'era glaciale fa. Guardo la classifica dei primi 10 aggiornata ad oggi: Rasmussen, Valverde, Mayo, Evans, Contador, Moreau, Sastre, Kloden, Leipheimer, Vinokurov. Nella mitica tappa di Briancon, con tanto di scalata al Galibier e sotto gli occhi del Presidente Sarkozy, vince tale Soler, 24enne di belle speranze, forse futuro campione, oggi sconosciuto ai più. Il primo italiano al traguardo è Cioni a 7'25", che è anche il primo italiano in calssifica generale: 50° a 33'09". Il pugno duro degli organizzatori al doping ha cancellato una generazione, ha accorciato le tappe, ha reso più umano uno sport così appassionante e con moltissimi tifosi. Credo che fare un passo indietro sia stata la cosa giusta, perchè solo se è vero e leale lo sport è bello fa vedere e da praticare.
Ermanno

martedì 17 luglio 2007

IO VOGLIO PISTORIUS A PECHINO

La partecipazione (anche se fuori classifica) del Sudafricano Oscar Pistorius, atleta disabile che gareggia con due protesi al posto della parte inferiore delle gambe, nella prova dei 400 m. al Golden Gala di Roma la scorsa settimana e soprattutto il suo piazzamento al 2° posto ha aperto una grande discussione sulla possibilità che due mondi fino ad oggi assolutamente divisi come lo sport e lo sport per atleti disabili, possano convivere.
Già l'idea che un atleta disabile sia indicato come favorito dalla tecnologia a discapito di atleti abili è una rivoluzione cultutale senza pari: come se un atleta abile potesse invidiare a Pistorius la mancanza degli arti inferiori, magari sognando di essere come lui per poter vincere!
La sfida di Pistorius è di partecipare ad un'Olimpiade. Io penso che se correrà sotto la soglia limite, richiesta a qualsiasi atleta, Pistorius debba andare a Pechino, esempio di come la disabilità può essere superata, di come la disabilità non sia un muro insormontabile.
La diversità fa molta più paura ai "normali", perchè pone domande e chiede risposte, perchè smuove certezze, perchè mette in discussione, perchè cambia prospettive.
E sappiamo quanto anche lo sport oggi ne abbia bisogno.

Ermanno

lunedì 16 luglio 2007

PASSO MALOJA, METRI 1815


Sabato 14 luglio ho "battezzato" seriamente la bici, scalando in Svizzera il passo Maloja (m.1815) e i 31 km. di asfalto ascendente che separano il passo da Chiavenna.
Giornata splendida di sole, paesaggio bellissimo, strada pedalabile fino ai 20/25 km, poi un po' più dura, poi durissima negli ultimi 5 km. di tornanti verticali.
In realtà ci sono riuscito grazie al contributo di due gregari di lusso come Fulvio e Ivan, che mi hanno trascinato su a forza di incitamenti e insulti.
La forma è decisamente da migliorare, ma l'inizio non mi sembra male!

Ermanno

venerdì 6 luglio 2007

OLIMPIADE PER I GIOVANI

Il Comitato Olimpico Internazionale, riunito a Guatemala City, ha approvato oggi il progetto per la creazione della prima edizione nel 2010 delle Olimpiadi estive della gioventu'.
Questo evento sarà aperto ai ragazzi dai 14 ai 18 anni e si stima una partecipazione di 3.200 atleti e 800 tra arbitri e dirigenti.
Questa la dichiarazione di Jacques Rogge, Presidente del CIO: "Assistiamo a un pericoloso declino nel rapporto tra i giovani e l'attività fisica. La percentuale di obesi cresce e diminuiscono gli spazi aperti in cui gli adolescenti possono fare sport. Questi Giochi diventeranno un modo per avvicinare i ragazzi all'attività agonistica".
Si tratta della più grande innovazione promossa dal Cio dopo il 1924, anno in cui si registrò l'avvento delle Olimpiadi invernali. Restano da definire ancora tanti particolari, a cominciare dalla scelta della sede, che sarà effettuata entro il prossimo febbraio. Quattro le città già candidate: Mosca, Singapore, Amburgo e Guadalajara.
Cosa ne penso. Il progetto parte da un presupposto valido e le parole del Presidente Rogge lo confermano. Il rischio è però altissimo: quello di abbassare ancora di più la soglia di età di una competizione sportiva esasperata (con tutto quello che ne deriva, tra cui in primis il doping).
Si stima che l'organizzazione di un evento di questo tipo abbia un costo di circa 22 milioni di euro: siamo sicuri che il CIO li investa a fondo perduto?

Ermanno

lunedì 2 luglio 2007

LIVE EARTH


Il prossimo sabato 7 luglio si celebrerà il concerto-evento per attirare l'attenzione del mondo sui cambiamenti climatici: decine di rockstar si esibiranno in 7 differenti continenti e tutta la giornata sarà consacrata alla riflessione e allo sviluppo di propositi concreti per affrontare l'emergenza climatica.
Poichè ogni campo della nostra società deve fare la sua parte, nello sport l'attenzione è puntata sulle competizioni motoristiche. Il primo a muoversi per rendere un po' più eco-compatibile questa categoria di sport è il FIA WTCC (non a casa gestito da Eurosport) che insieme alle case automobilistiche partecipanti ha adottato un protocollo di intesa che le obbligherà ad adottare (dalla prossima stagione i primi passi, a regime dal 2009) misure "verdi" anche per le auto da gara: marmitte catalittiche, riduzione dei minutaggi delle prove, benzina verde, etc. (maggiori info su http://www.fiawtcc.it/).
Perchè ciascuno di noi è chiamato a fare qualcosa.
Ermanno

mercoledì 27 giugno 2007

LA MIA PRIMA BICI DA CORSA



Sabato scorso ho comprato la mia prima bici da corsa. Dopo anni su una MTB, ma sempre più spesso usata sulla strada, mi sono deciso.
E così, eccola qui la mia nuova bici.
I miei amici esperti mi hanno detto che per iniziare non è male.
L'ho inaugurata domenica: 75,38 km in giro per la Brianza, su per le salite di San Marcellino, Madonna del Bosco e Villa d'Adda, 3 ore e 16 minuti insieme a Fulvio Porta, alla media di 23,1 km/h (ma lui è moooolto più preparato di me).
E' già iniziata la preparazione per Agosto: il Passo Pordoi e magari (vedremo la gamba) il giro dei 4 passi.

Ermanno

lunedì 18 giugno 2007

IL NONNO DI ALEX


Il nonno di Alex, anche se non ne so il nome, esiste davvero; così come esiste Alex. Sono nonno e nipote di 6 anni, di Reggio Emilia, che ho incontrato nella mia settimana di vacanza al mare in Toscana. Il nonno di Alex mi è sembrato il rappresentante più vero di un'Italia vera, che ho ritrovato dopo molti anni di viaggi organizzati all inclusive in giro per il Mediterraneo, dove di solito si incontrano viaggiatori che "non devono chiedere mai".

Il nonno di Alex è appassionato di sport, insegna al nipote a nuotare in piscina, lo accompagna in bicicletta per le pinete del lungo mare toscano, gli piacerebbe portarlo in inverno anche sugli sci ("ma ha i suoi genitori, sa, mica posso insegnargli tutto io"). Il nonno di Alex è un modo diverso di fare vacanza, dove i nipoti/figli non sono scocciature da destinare a un mini-club. Il nonno di Alex è un animatore dell'era palozoica, quando le vacanze erano i momenti per stare tutto il giorno (o almeno un po' più tempo) con quel papà che durante l'anno era sempre al lavoro. Il nonno di Alex è l'immagine di un'epoca dove il tempo scorre più lento ma dove è più facile incontrare le persone.

Ermanno